Olanda, prima metà del XVIII secolo
Il Settecento è il secolo dei lumi, dell'esaltazione della ragione che avrebbe illuminato le menti degli uomini e li avrebbe condotti sulla via del progresso e della felicità. "Illuminati" da questo nuovo spirito si muovono personalità come Diderot e d'Alembert, Rousseau, Kant, Newton, Hume, solo per citarne alcuni.

Se nel XVII secolo, l'Olanda vive un'epoca di grande splendore, grazie ad una notevole crescita economica e ad un'organizzazione politica e sociale all'avanguardia, nel Settecento inizia il suo declino, a cui fa riscontro l'ascesa della Gran Bretagna.
Il Settecento è anche il secolo della "femminilità" (Cfr. A. Kraatz, Merletti, Milano, 1988), di una moda coniugata tutta al femminile. È la rivincita del merletto a fuselli, del morbido, elegantissimo merletto di BRUXELLES.

Siamo all'interno di un raffinato e comodo ambiente della buona borghesia olandese; una dama offre un tè ad una sua amica. La diffusione di questa bevanda, importata direttamente dalla Compagnia delle Indie Orientali, è testimoniata da numerose stampe d'epoca. Accanto alla madre, la giovane figlia della padrona di casa. Nel bow window, una terza dama, seduta sta leggendo un libro; accanto, sulla panca del bow window, preziosi attrezzi da ricamo in avorio e argento, un piccolo astuccio ed una scatola portalavoro.
  • Nel 1662, il governo inglese bloccò le importazioni di merletto straniero, proteggendo la produzione inglese, tentando invano di far pervenire (sul modello francese) le merlettaie fiamminghe in Inghilterra. Iniziò così l'importazione clandestina di enormi quantità di merletto di Bruxelles, importato di contrabbando nelle forme più impensabili, anche all'interno di bare mortuarie. Il merletto era poi venduto con un etichetta che rivendicava la manifattura inglese, confondendo le importazioni ufficiali. (Cfr. J. Montupet, G. Schoeller, Lace The Elegant Web, New York, 1990, p.100).
  • Nel 1678, il marchese di Nesmond ordinò l'ispezione di una nave carica di merletti delle Fiandre per esportazione clandestina, destinazione Inghilterra. Il carico si componeva di 744,953 bracci di merletto. Oltre a questi, fu ritrovata una enorme quantità di fazzoletti, colli, fisciù, grembiuli, sottogonne, ventagli, guanti, ecc., il tutto ornato di merletto. (Cfr. B. Palliser, Histoire de la Dentelle, Parigi, 1892, p.95).
  • Dalla corrispondenza fra Mrs Delany e sua sorella Ann Granville, si apprende che sebbene la prima non avesse specificato esattamente quale tipo di merletto avesse acquistato, il 10 Ottobre 1737 la stessa scrisse alla sorella Ann: "Ho comperato dei merletti e ho scelto per te degli abiti da sera molto eleganti, rete di fondo in merletto di Bruxelles". (Cfr. S. Levey, Lace A History, Londra, 1983, p.46).
  • Mentre Napoleone I si occupava di rianimare l'arte del merletto nelle manifatture di Alençon, fu attratto in particolar modo dai raffinati merletti di Bruxelles, e alla nascita del suo unico figlio, il piccolo "Re di Roma", ordinò un vestitino da battesimo con ricamate le cifre "N's", corone e cherubini. L'indumento fu venduto dalla Casa d'Aste Christie's nel 1903 per un valore di 120 £. (Cfr. E. Leigh Lowes, Chats on Old Lace and Needlework Londra, 1908, pp. 112/115).
  • Da un grazioso ritratto della regina Maria Amelia, effettuato dal pittore tedesco Franz Xaver Winterhalter, famoso ritrattista di corte, emerge che la regina indossava un abito di velluto nero ornato con tre distinte balze di merletto di Bruxelles. Anche il copricapo, le barbine ed il fisciù erano realizzate con lo stesso merletto. (Cfr. E. Leigh Lowes, Chats on Old Lace and Needlework Londra, 1908, p.116).
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