Scozia, Castello di Balmoral, Seconda metà dell'Ottocento
La seconda metà del XIX secolo prende il nome di Età Vittoriana, o di Restaurazione in Francia. Dominano la scena internazionale le figure della Regina Vittoria con i suoi 64 anni di regno e quella molto elegante dell'Imperatrice Eugenia di Montijo, moglie di Napoleone III. Fin dalla prima visita ufficiale dei reali francesi in Inghilterra (aprile 1855) si è stabilita una grande e profonda amicizia tra Eugenia e Vittoria, consolidata dopo la morte di Alberto nel 1861, anno dal quale la Regina Vittoria porterà il lutto per gli altri 40 anni della sua vita. Eugenia è stata più volte ospite di Vittoria ad Osborne, Windsor, Abergeldie; è nell'amata Scozia di Vittoria che Eugenia si rifugia dopo la morte della sorella Paca, nel 1860. Entrambe condividono la stessa passione per i viaggi e la stessa sottile vena di romanticismo le porta a scegliere uno pseudonimo quando viaggiano in incognito: Contessa di Balmoral e Contessa di Pierrefonds. In questo periodo, BRUGES, CHANTILLY, DUCHESSE, HONITON, sono i grandi merletti a fuselli che dividono il successo con il più famoso POINT DE GAZE, ad ago. 1876 circa, dopo la fine del lutto di Eugenia per la morte di Napoleone III. Interno del Castello di Balmoral in Scozia, dove l'Imperatrice Eugenia viene ricevuta nell'intimità della camera di Vittoria. È un gesto molto familiare con cui la regina Vittoria accoglie l'amica nel suo appartamento privato, prendendo le mani di Eugenia tra le sue. Poco più in là, la cameriera della regina che ha appena disposto la camicia di Sua Maestà sul letto.
  • Il 10 Febbraio 1840 Vittoria sposa Alberto di Sassonia Coburgo. È un matrimonio fastoso e romantico, con una torta di nozze di 150 chili, decorata da cupidi e cuoricini di raso. Tra gli invitati, insieme alle teste coronate di tutta Europa, c'è Jane Bidney, la capo merlettaia di un paesino del Devon, che, alla testa di oltre 100 merlettaie, lavorando ininterrottamente per otto mesi, ha tessuto il velo da nozze della regina, in prezioso pizzo Honiton. Il velo è abbastanza corto, quasi una stola, i cui disegni sono stati poi distrutti per non essere riprodotti e la regina lo ha voluto portare con sé nella tomba, alla sua morte avvenuta, il 22 Gennaio 1901. (Cfr. L.Baldrige, Spose Celebri, Milano, 2000, pp.12-14).
  • A Beer, un piccolo paesino di pescatori sulla costa di Devon, situato tra Seaton e Exmouth, tornò improvvisamente in auge l'industria del merletto: infatti, proprio qui, venne realizzato l'abito da sposa della regina Vittoria, acquistato per un valore di 1,000 sterline. L'inaspettato, quanto gradito interesse della regina verso il merletto Honiton, e le conseguenti visite di corte a Sidmouth, furono determinanti per il ritorno in voga di questo manufatto, la cui popolarità continuò a perdurare durante tutto il lungo regno di Vittoria. (Cfr. M. Eirwen Jones, The Romance of Lace, Londra, 1951, p.153).
  • Così scrisse la principessa Paolina Metternich in una lettera dopo un incontro con l'Imperatrice Eugenia: "Il fascino che l'imperatrice esercitava su tutti coloro che l'avvicinavano si fece sentire su di me conquistandomi per sempre - la sua grazia, la sua gentilezza, la sua incantevole bellezza. Ammirai quella bella sovrana senza riserve, ed essa mi stupì con l'estrema semplicità e la qualità della sua eleganza - lei che grazie al suo aspetto e al suo gusto era diventata l'incontestata regina della moda". (Cfr. H. Kurtz, L'Imperatrice Eugenia, Varese, 1972, p.187).
  • L'inglese Charles Frédérick Worth, fu il primo vero stilista della moda, il sarto delle corti e della ricca borghesia, cui l’imperatrice Eugenia affiderà prima la realizzazione del suo corredo nuziale, per poi farlo diventare fornitore esclusivo della casa regnante. La prima novità fu l'introduzione della crinolina, la quale si addiceva perfettamente allo stile di Eugenia, tanto che, soprattutto sotto il suo regno fu esibita con tanta fierezza ed efficacia. Worth esigeva che fossero le facoltose dame a recarsi nel suo atelier e non viceversa, con l'unica eccezione dell'Imperatrice Eugenia e della sua corte. (Cfr. J.Laver, Moda e costume, Breve storia dall'antichità a oggi, Milano, 2003, p.200).
  • Dopo la regina Vittoria, anche altri reali avevano "incentivato" l'uso dei merletti di Devon, infatti, anche gli abiti da sposa della principessa Alice e della regina Alessandra furono realizzati con tale merletto. Fonti non documentate dicono che l'arte del merletto a fuselli fu introdotto per la prima volta in Inghilterra dagli olandesi rifugiatisi in Inghilterra nel 1568. (Cfr. N. Hudson Moore, The Lace Book, Londra, 1937, pp.184-185).
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